Apprendimento e Responsabilità Sociale per la Competitività

Coordinamento scientifico: Patrizia Messina
Ricercatrice: Blerina Brami
Ente capofila: Fòrema Srl, Codice progetto: 1002-1-948-2016

Il progetto “Apprendimento e Responsabilità Sociale per la Competitività” si è posto l’obiettivo di analizzare il rapporto tra le strategie di crescita delle aziende e le capacità di utilizzare/rigenerare beni comuni nel territorio su cui esse insistono. Particolare attenzione è stata data, al legame tra le performance economiche delle aziende e il grado di responsabilità sociale, con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende a intraprendere la strada della RSI quale strumento di competitività e non solo elemento di marketing.
La ricerca qualitativa della borsa di ricerca applicata finanziata dal progetto ha consentito, attraverso l’esplorazione sul campo, di individuare le pratiche manifeste e latenti di Responsabilità Sociale d’Impresa, alla luce degli  obiettivi espressi dall’Agenda 2030 e di capire se esse siano in grado di generare beni relazionali e comunità.
L’attività di ricerca ha avuto inizio il 1 settembre 2017 e si è conclusa il 31 agosto 2018 e prevedeva un totale di 1500 ore, di cui 1050 ore sono state svolte in diverse aziende partner del progetto e il restante 450 ore sono state svolte presso il CISR.
Le aziende ospitanti presso le quali è stata svolta l’attività di ricerca sono state: Hidros S.r.l. con sede operativa a Piove di Sacco, Prodomix S.r.l. a Conselve, Veronese Impianti S.p.a. a Este, MCA Digital S.r.l. a Campodarsego, Cherubini Bruno S.r.l. a Curtarolo, Alsco Italia S.r.l. a Padova.
In linea con gli obiettivi generali del progetto, gli strumenti individuati per svolgere l’indagine sono stati: le interviste semi-strutturate, l’osservazione diretta e il questionario Mise sulla RSI.
Si è scelto di approfondire l’analisi sul caso studio la Zona Industriale di Padova (ZIP), nodo di una rete di relazioni per lo sviluppo del territorio.
L’analisi del processo di trasformazione della ZIP ha permesso di individuare diverse pratiche di RSI da parte degli attori, non solo economici, che operano nel contesto. DI fatto, sono stati rilevati percorsi di Responsabilità Sociale sia aziendali sia territoriali, dove ciascun attore del territorio ha messo in atto azioni di innovazione sociale, non solo per adottare politiche di sviluppo sostenibile, ma anche per riconoscere e valorizzare i soggetti che sul territorio sono socialmente responsabili.

Sono stati selezionati tre casi di buone pratiche:

  • il Centro di infanzia ZIP;
  • la Città della Speranza;
  • il Parco delle energie rinnovabili.

L’individuazione di queste buone pratiche di RSI da parte degli attori, non solo economici, che operano nel contesto. Di fatto, sono stati rilevati percorsi di Responsabilità Sociale sia aziendali sia territoriali, dove ciascun attore del territorio ha messo in atto azioni di innovazione sociale, non solo per adottare politiche di sviluppo sostenibile, ma anche per riconoscere e valorizzare i soggetti che sul territorio sono socialmente responsabili.
Sono stati selezionati tre casi di buone pratiche: Centro di infanzia ZIP; la Città della Speranza e il Parco delle energie rinnovabili.
L’individuazione di queste buone pratiche di RSI-Territoriale ha permesso di constatare che la produzione di beni collettivi per lo sviluppo dipende dalla capacità degli stakeholder di dialogare tra loro e di fare rete per condividere strategie di sviluppo. In questa prospettiva, il legame dell’impresa con la comunità territoriale diventa un elemento che contribuisce ad aumentare la competitività, non solo economica, ma anche territoriale, e il terreno diviene, a sua volta, catalizzatore di un nuovo tipo di Responsabilità Sociale. che non riguarda un singolo soggetto o la loro sommatoria, ma un insieme integrato di soggetti: possiamo parlare così di Responsabilità Sociale del Territorio.

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