Dalla responsabilità sociale di impresa alla competitività responsabile d’impresa – Il modello veneto

Coordinamento scientifico: Patrizia Messina
Ente capofila: Ascom Servizi Padova Spa, Codice progetto: 35-1-948-2016
Ricercatrice: Gaia Scarparo

La borsa di ricerca “Dalla responsabilità sociale di impresa alla competitività responsabile d’impresa – Il modello veneto” si è inserita all’interno del progetto “Responsabilmente” (DGR n. 948 del 22/06/2016).

L’attività di ricerca è stata svolta dal 01/06/2017 al 31/05/2018, in stretta interconnessione tra il progetto “Responsabilmente” e la ricerca-azione sviluppata nell’ambito del laboratorio “Dire & Fare” per lo sviluppo locale 2018 del Master in “Governo delle Reti di Sviluppo Locale” dell’Università degli Studi di Padova.
Tra gli strumenti fondamentali, per condurre al meglio la ricerca, vi sono state le lezioni frontali del master, le interviste semi-strutturate alle figure chiave in ambito aziendale, numerosi workshop di approfondimento, nonché il Questionario Ministeriale sulla RSI messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
Oggetto d’analisi sono state le pratiche latenti e manifeste di responsabilità sociale d’impresa nel contesto veneto, con l’obiettivo di mettere in luce l’effettiva praticabilità di comportamenti virtuosi negli ambiti in cui operano le imprese.
La Responsabilità Sociale d’Impresa rappresenta una delle scelte volontarie di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d’impatto sociale ed etico al loro interno e nelle loro zone di attività.
Il caso di Banca Popolare Etica costituisce un esempio di buona pratica nella direzione della RSI.
La finanza etica, da oltre venti anni in Italia e quaranta in Europa, si propone di utilizzare gli strumenti tradizionali della finanza per praticare un uso responsabile del denaro, al fine di creare un’economia che tuteli il più possibile le generazioni future.
Banca Popolare Etica, attraverso strumenti come il microcredito, investimenti etici e un supporto concreto alle comunità, finanziando anche i soggetti “non bancabili”, cerca di diffondere i principi della Finanza Etica.
Il microcredito è, infatti, un ulteriore espressione della finanza etica: è un credito di piccole dimensioni che prevede un particolare sistema di garanzie e una remunerazione per la banca erogatrice del finanziamento.
L’innovazione di Banca Etica sta nel fatto che l’istituto non si appoggia esclusivamente all’istruttoria del fido tradizionale, per decidere se sovvenzionare o meno un soggetto, ma effettua un’istruttoria non convenzionale, ovvero una valutazione socio-ambientale, per verificare se la destinazione futura del finanziamento rispetterà criteri di compatibilità con la comunità, l’ambiente e altri ambiti sociali inerenti.

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