Tavola rotonda | 19 Ottobre 2018 ore 15:00

Regionalismo differenziato e nuovo autonomismo in Italia: potenzialità e aspetti critici

Sala delle Edicole – Palazzo Liviano

Il “regionalismo differenziato” fa riferimento all’art. 116, terzo comma, della Costituzione. Esso ha ripreso slancio, dopo diversi anni in cui sembrava completamente sopito, anche in seguito all’esito negativo del referendum sulla riforma costituzionale del 2016. Il 22 ottobre 2017 Lombardia e Veneto hanno tenuto un referendum consultivo per una maggiore autonomia. Poco prima, l’Emilia-Romagna si era mossa nella stessa direzione, ma senza ricorrere alla consultazione popolare, costituzionalmente non necessaria. Il 28 febbraio 2018 tutte e tre le Regioni hanno siglato con il Governo nazionale l’accordo preliminare in merito all’intesa prevista dall’art. 116, terzo comma, Cost e altre regioni stanno assumendo iniziative analoghe allo scopo di godere di maggiore autonomia. Ma quali sono le ragioni che hanno rimesso in moto le richieste di regionalismo differenziato? Quali le materie oggetto della maggiore autonomia? Vi è un comune denominatore? E quali sono le differenze più rilevanti che possiamo evidenziare tra le Regioni? Qual è lo spazio che può essere dato, in questo contesto, al tema del riordino territoriale e dell’adeguatezza istituzionale?

La Tavola rotonda si pone l’obiettivo di discutere e analizzare gli aspetti concreti del ‘regionalismo differenziato’ attraverso molteplici angolature disciplinari per meglio inquadrare nodi tematici come il rapporto centro-periferia, le relazioni tra autonomismo regionale e federalismo, gli squilibri fiscali, l’identificazione delle competenze atte a sostanziare l’autonomia regionale, l’interpretazione dinamica e competitiva del regionalismo differenziato e, non ultimo, il nodo critico della relazione tra processo di regionalizzazione e ruolo delle Università nel contesto globale.